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94 | Stella mattutina | :: |
nelle quali crede, parla quasi a tu per tu. Il cerchio spirituale che la chiude è assoluto, come il segno di Dio sulla facciata della chiesa di San Francesco.
Un altro luogo di raccoglimento — e di bellezza — ella va spesse volte a visitare, per una strada fuori città, rettilinea tra file di platani e calme distese di prati. Il cimitero.
Vi dormono i suoi vecchi zii, la nonna, (il padre no, che riposa nel Gentilino di Milano) e c’è venuta da poco ad abitare anche l’opulenta signora che un mattino, già lontano ormai, non volle ella toccasse i gigli dell’aiuola; come se la sua mano fosse sacrilega. La morte, nelle prime ore, l’aveva resa così sottile e bella, da parere una santa addormentata: ora è quieta sotterra, e nessun segno di negazione o d’imperio nè con il braccio nè con la voce può fare più.
Al cimitero, però, la giovinetta non va per la morte: va per la vita.