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chi in trattati di medicina e chirurgia: non solo per maggior competenza nel processo, ma per fervore di curiosità.

Così divenne in ispirito, volta per volta e sempre su precise basi tecniche, industriale, ingegnere, farmacista, meccanico, armatore di navi, matematico, professore di belle arti.

Fu un sibarita del conoscimento. Studiò ed ebbe familiari, oltre al greco, al latino ed alle lingue moderne, l’arabo, il giapponese, il sanscrito. D’ogni lingua citava e sapeva a memoria i poeti. Maggiori e minori, li possedeva tutti, scavandoli fino all’osso per amarli meglio.

Per il proprio piacere di buongustaio s’ingolfò nei meandri dell’algebra superiore, corrispondendo in materia con il professor Pascal e con