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Luigi Majno | 85 |
sgusciare il nocciolo, lo rompeva coi forti quadrati denti, lo masticava. Voleva il fatto, — crudo: prendeva il toro per le corna, atterrandolo.
Indossata la toga, la mitezza evangelica di Luigi Majno spariva: balzava fuori il lottatore dai pugni di bronzo.
Disprezzava le disquisizioni teoriche e i periodoni altosonanti: di teoria gli bastava quel tanto che illuminasse la pratica. La passione di tutto imparare, in lui infrenabile, faceva sì che, dovendo egli, per esempio, studiare una causa commerciale, il suo cervello s’impadroniva d’ogni più minuta documentazione di quel ramo di commercio. Dovendo difendere un medico in una causa professionale, eccolo ingolfato sino agli oc-