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esso, ad un codice sapientemente ma esclusivamente composto da un uomo per gli uomini, si contrappone il moderno principio di difesa e di elevazione della donna, considerata come libero, fattivo, responsabile elemento civile e sociale.

Penalista d’indiscussa autorità, le sue arringhe nei tribunali furono modelli di abilità professionale, di chiarezza e rapidità oratoria.

Mai accettò di difendere una causa, se della bontà e necessità di essa non fosse convinto.

Nell’esercizio del suo ufficio di patrono, sempre si rivelò, per la profonda sincerità del metodo, discendente diretto del ceppo lombardo di Cesare Beccaria e di Pietro Verri.

Fissava la questione sulla tavola anatomica, la sviscerava, ne faceva