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20 orazioni


più tardi, non si dà pace finchè non riesce a far distribuire dal governo un’indennità di settantatrè mila lire ai ferrovieri licenziati in seguito alla famosa rivolta. Chi può essere?... Lei, sempre lei, Alessandrina Ravizza.

Mentre la sua opera sociale con tanta ampiezza si svolgeva, il suo appartamentino privato in via Andegari, nel centro più milanese di Milano, aveva l’aria d’un piccolo ministero. Gente e gente d’ogni classe, dalla signora in diamanti e pelliccia allo studentello in giacchetta logora, dal deputato all’operaio a spasso, dall’artista in altissima fama al ladro rilasciato dal carcere, riceveva udienza a quel dolce confessionale. Là ella rifulse nella sua inimitabile originalità. Là, ella fu «Sacha».