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interiore di solida opulenza. Esistevano in lui, senza dubbio, i più aristocratici elementi di un critico e di uno scrittore di razza. Forse non ne avrebbe fatto nulla; ma l’avvenire ormai chiuso serba per sè il suo segreto.


Nel 1915, l’indomabile ribelle — che già aveva esulato da varie scuole — studiava al ginnasio d’Imola. Come sapeva, e come poteva: a sbalzi, capricciosamente, non scoprendo mai il proprio gioco, mettendo assai volte i professori fuor di strada sul proprio conto. Ma sovra tutto pensava alla guerra.

Già dall’anno prima, già da quando il duello fra Austro-Germania e il resto del mondo si era delineato nelle