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Luigi Majno 97


genti de’ suoi industriali, nervee pensanti sensibili de’ suoi professionisti, grosse carnose cordiali de’ suoi esercenti, franche nocchiute massicce de’ suoi operai.

Uno dei giorni in cui, nella sua qualità di primo cittadino milanese che tutti gli riconoscevano e che gli risplendeva sul petto come una croce d’onore, aveva accolto l’incarico di ricevere solennemente le rappresentanze dell’industria e del commercio francese, fu veduto in piedi nella carrozza che portava con lui gli amici di Francia. In piedi; e in gloria.

Proteso il gran corpo in avanti, radioso il volto, d’un bimbo gli occhi e il sorriso sotto le falde diritte del cappellaccio nero, mostrava con la destra trionfante il Duomo: il suo Duomo.

Ada Negri. Orazioni, 13