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90 gli adolescenti


palpebre violette, quell’infinita stanchezza materna!...

Ma dalla chiara fronte, dalla chiara voce l’emozione non trasparì.

— Mamma, mammina, come ti senti adesso?... Meglio?... Ripòsati, quiètati. Dovresti farti una ragione, ormai!... Aspetta: ti metto un cuscino dietro la testa. Io vado da Nellie, lo sai, nevvero?... per quel sunto di storia e quel famoso ricamo che non finisce mai. Rimarrò da lei a colazione: lo sai, nevvero?... Oggi è vacanza....

La madre non sollevò nemmeno il capo. Era piena del proprio spasimo, non capiva altro. Gli occhi le si dischiusero un istante, àtoni nelle orbite bistrate dalla passione, enormi nel piccolo volto ancor giovine malgrado i solchi.

— Sì, cara — accennò con le labbra.

E Antonella partì dalla casa come chi fugge da un sotterraneo dove si muoia di asfissia. Evitò ancora, nell’anticamera, lo sguardo di Janna che le apriva la porta; ma Janna non ne fu sorpresa, nè malcontenta. Ella s’era accorta che la giovinetta sedicenne intuiva e penetrava molte cose che a quell’età passano