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gli adolescenti 87


— È per te, per te, mia bambina — le mormorava il padre, accarezzandole i capelli.

— È per te, per te, mia bambina — singhiozzava più tardi la madre, serrandola al petto con braccia che la passione e l’eccitazione nervosa rendevan d’acciaio.

Forse non era vero. Forse, nessuno dei due osava confessare a se stesso la ragione essenziale: che, cioè, entrambi eran giunti a non poter più vivere se non per l’acre bisogno di ferirsi, di dilaniarsi a vicenda, di affilare in punte acutissime d’odio quel che un giorno era stato amore, o illusione d’amore, in temperamenti terribilmente dissimili, fatti per urtarsi senza rimedio.

Tanto vi era avvezza, che nemmeno quella mattina Antonella si scompose nell’udire le voci violente. Ebbe soltanto un breve sorriso sarcastico, e continuò impassibile a spazzolarsi, dinanzi allo specchio della sua cameretta piena di luce, i lunghi capelli color ciuffo di pannocchia.

Quella strana tinta arsiccia era il suo orgoglio. Intrecciò le dense masse, le ravvolse in due semplici giri intorno al capo, secondo la foggia russa. La raggera d’un rosso fosco