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78 | anima bianca |
tare, che aveva l’anima candida d’un bimbo appena nato, e gli occhi ascetici delle madonne di Giotto.
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Il giorno dopo, i sessanta scolari di Rosanna non seppero riconoscere la loro dolce signora nella creatura terrea e disfatta, con lo sguardo assente e la bocca tormentata da un tic convulso, che sedette dinanzi a loro; anzi, parve cader sulla poltrona per non rialzarsi mai più.
Non era più lei.
Parlò, con voce rôca: si forzò di svolgere, come di solito, il corso delle lezioni; ma a tratti le si spezzava la frase sulle labbra. Forse era ammalata. Ognun d’essi lo pensò, non potendo, non sapendo trovare altra ragione al mutamento. E se ne stettero impressionati e quieti, sperando che l’indomani l’avrebbero ritrovata, gaia e ridente come sempre, la loro maestra: quella che nessun’altra poteva sostituire, quella che amavano ed alla quale erano avvezzi, come alla presenza materna.
Ma costei era morta.