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76 | anima bianca |
bida e negativa che forma i vagabondi, i furfanti e gli anarchici. Spariva a tratti, a tratti ricompariva in paese, misterioso, glabro e sinistro. Aveva tentato tutti i mestieri; ma a tutti preferiva portar sassi e legname nella sua barca sul Ticino, dal villaggio alle opposte terre di Vigevano: seminudo, libero, remando a gran forza e cantando canzonacce.
La madre aveva terrore di lui, e tremava e perdeva il sonno quando se lo vedeva ricomparir davanti, dopo lunghe, tenebrose assenze, come sbucato di sotterra. Egli era senza labbra: la sua bocca pareva una cicatrice. Se guardava in faccia qualcuno, lo sforacchiava fin nell’anima con due punte di succhielli.
Gli sarebbe piaciuto tenersi la maestrina nella barca, vederla rannicchiata a poppa, bianca bianca nel vestito nero, colle mani aggrappate agli orli e le grosse trecce fulve rallentate, pel troppo peso, sulla nuca. Oro e rame in quei capelli: quanta ricchezza!... Glielo aveva detto, un giorno; e le aveva anche offerto un posticino nella sua “carcassa„, sogguardandola, fra il rispettoso e l’ambiguo. Ma Rosanna, pallida come un gi-