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anima bianca 69


contratte ad uncino, tenendo il collo rientrato nelle spalle e il testone piegato a sinistra. I Friggi eran quasi tutti laschi d’un occhio, pronti a sferrar pugni, e ribelli alla grammatica. Nel piccolo Guido Corbetta ritrovava, con emozione tenerissima, la stessa morbosa facilità d’arrossire, la stessa mobilità di bocca e di sguardo dell’altro Corbetta, il maggiore, ormai soldato; che le mandava sempre, dal suo distretto in Basilicata, certe cartoline di celluloide che a lei sembravan del più squisito gusto.

Li adorava, — e l’adoravano. Nata in paese, non se n’era staccata che per infilare alla meglio gli studi magistrali nella più vicina città: e che fatica, mio Dio, che fatica, per riuscir ad afferrare un meschinissimo diploma, tutto di “sei!...„ E buon per lei che il professore di matematica s’era mosso a compassione; ma non capiva proprio perchè esistessero al mondo le dimostrazioni algebriche, le radici cubiche e quadrate. Davanti alla Divina Commedia rimaneva terrorizzata come un uccelletto immobile sul ramo, vinto dalla fissità magnetica degli occhi dello sparviero, che gli piomba addosso a rapidi giri concen-