Pagina:Negri - Le solitarie,1917.djvu/329


il denaro 323


dolcissima vertigine. All’ombra della semplice tesa di paglia nera, il suo volto s’illanguidiva in un’espressione di sofferenza: la sofferenza della gioia.

Mai, prima dell’amore di Fausto, ella era stata bella così. Ogni movimento rispondeva in lei alla grazia d’un’interna, felice armonia: e i piani e le linee e i colori del forte viso s’eran fusi in un culminante splendore di vitalità.

Un mantello a pieghe morbide, di raso nero a grandi risvolti grigio perla, avvolgeva la sua fluida snellezza sino alla magra caviglia, calzata di seta trasparente. Nulla ancora tradiva in lei l’età non più giovine. Ella era giovine perchè era amata ed amava.

— Dove siamo, Vera?... Come puoi aver perduta la memoria dei luoghi?... Sarai passata di qui, chi sa quante volte, con la tua cartella di scolaretta sotto il braccio. Ogni sasso dovrebbe avere per te una parola....

— Taci. Santa Barbara!...

Allo sboccar della via in una quieta piazzetta, un miracolo di bellezza s’offerse ai loro occhi.

Scesero.

Il tempio dominava lo spazio con la sempli-