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il denaro 305


bisogno. Non è possibile che non le perdonino. Mi parrebbe d’esser complice d’un delitto.

— Forse sì, le perdoneranno. Si calmi. Non pensi a malinconie. Non si tormenti.

In via della Fontanella, dinanzi alla casa, la voce virile, più rauca, disse:

— Permetta che la conduca disopra, signorina. Lei è troppo agitata. Che vuol che si dica?... Ho quarant’anni: può esser mia figlia.... Un solo minuto, fino a quando lei si sia messa veramente in quiete.

Come alti, quegli scalini!... Mai a Veronetta (e sì che Màspero la sosteneva) eran sembrati così ardui a salire. Le sue gambe erano spezzate ai ginocchi. Aveva la febbre, forse.

Dai balconi, il fronzuto giardino irrompeva con la densità del verde nelle due stanzette bianche e quasi nude. Di fronte, un ultimo raggio di sole traeva sangue e porpora dai comignoli del tetto. L’afa della giornata pesava ancora sugli alberi che attendevano, immobili, la frescura della sera. Un frenetico garrire di passeri veniva dall’ombra del pino turchiniccio. Rondini rondini rondini roteavano in cerchi di rapidità e di veemenza felice nell’azzurro, stridendo di amore e di ardore.