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210 | confessioni |
glianza: un impiegato di prefettura, che cercava moglie perchè, a conti fatti, una mogliettina sana ed attiva, buona cuoca sovra tutto (su questo punto egli era inesorabile) gli avrebbe reso miglior servizio d’una fantesca.
Non si seppe mai se Caterina fosse innamorata del suo promesso: non parlava che a monosillabi. Disse di sì cogli occhi bassi: si cucì da sola tutto il corredo e anche l’abito da sposa, che la rese più goffa del solito: salutò freddamente il padre e la madre, e se ne andò verso il suo destino.
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Destino comune — in apparenza — d’una donna comune.
Giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno. — La pulizia del piccolo appartamento, la spesa, il bucato, la stiratura, le cure del pranzo e della cena, il tutto regolato dalle inesorabili sfere dell’orologio: il tutto spezzato, a periodi, dalle dolorose ma dolcissime eclissi dei parti. Dal marito non le venivano nè gioie, nè reali maltrattamenti. Egli saliva