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204 confessioni


e calze, camminai a piedi nudi nel fango della foresta, dopo una pioggia torrenziale che aveva durato parecchie ore. Fu un battesimo. Lo spirito della natura entrò in me. Da allora in poi, sempre, in campagna, coi piedi nudi, con l’anima nuda.

....Gli occhi della viola del pensiero non ci scrutavano più: il foglio s’era voltato su un viluppo gaio e folle di rosette di siepe con spine e fronde, simili a fanciulle di quindici anni allacciate per un passo di danza.

— Udite, che vento?... — continuò Clara Walser. — È la tormenta del nord: avremo la neve, a Natale. L’amate, voi, la festa di Natale?... No?... Vi capisco. Non siete ancora liberata. Io l’amo ormai non più per me stessa, ma per gli altri. Ed è così che bisogna amarla. La passerò quest’anno a Eriswil, un piccolo villaggio del cantone di Berna, che ora si è già tutto incappucciato nel suo mantello di neve. Lassù, due amiche mie, sole nella vita come me, stanno preparando l’albero di Natale pei deficienti, per gli scemi del villaggio e dei dintorni. E sono molti, e poverissimi; e taluni di loro assai vecchi. Sapete: quanto più intensa è stata la nostra soffe-