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Gelosia 177


in quel delizioso languore, in quel soavissimo dissolvimento di tutto l’essere, che solo le puerpere conoscono. Oblio dei sensi, morte nella vita. Oh, se la vera morte fosse tale!... Fu in una di quelle ore di dolcezza e di santità, che la voce di Paolo mi bisbigliò nell’orecchio: Dimmi la verità, Marika. Voglio sapere la verità. Ti perdono, se mi dici la verità. Mi puoi, tu, giurare che il bimbo sia mio?... —

“Perdetti i sensi. Il giorno dopo, con febbre altissima e delirio, mi sopravvenne una flebite. Infermiere tenerissimo ed instancabile, l’uomo non si staccò mai dal mio capezzale. Ah, che fui proprio cosa sua, in quell’altalena fra la vita e la morte!... Ma chi sa se a vegliarmi così non lo spingesse l’ansia di sorprendere nel mio delirio la frase o il nome che mi accusasse?... Ed io guarii; ma il bambino morì, pochi mesi più tardi. Sono convinta che, se fosse vissuto, egli l’avrebbe adorato. Non aveva mai alluso alla scena di quella notte — e pianse, pianse, sul lettino del bimbo spirato, mentre io rimanevo muta, rigida, senza lagrime: un sasso: e pensavo: Meglio così. — E mi pareva impossibile che egli potesse piangere.