Pagina:Negri - Le solitarie,1917.djvu/168

162 confessioni


gliano a mio marito. Il terzo, l’ultimo — che non ha ancora sette anni — non è figlio di mio marito.„

Rabbrividì, si strinse nel mantello color di ferro, che al buio pareva nero.

“— Sapete bene come avvengono queste cose. Il marito è buono, è affezionato, lavora, guadagna denaro e denaro, e lo getta a profusione nel lusso di casa e nei gioielli della moglie. Ma non ha tempo di farle compagnia. Il denaro è una piovra che gli succhia tutte le ore. A pena ha il tempo di tornare a pranzo, sempre con qualche amico; poi v’è il circolo, e lo sport. Oh, perfetto, del resto.... Chi se ne potrebbe lamentare?... La moglie, oltre ai gioielli ed all’automobile, possiede anche la libertà, che è, dicono, il più prezioso bene della terra. Il male è che questa donna, proprio lei, non sa che farsene, della libertà. E resta sola in campagna, l’estate, perchè il marito non può abbandonare i suoi affari: s’intende. Sola coi bambini; ma i bambini vanno a passeggio con la governante: si sa. Un bel giorno ella è in balìa del primo venuto che non sia un imbecille e che le sappia dire una parola d’amore con una morbida voce esperta. Cre-