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l’altra vita 155


con esso e con la fissità dello sguardo senza palpebre segue un suo caro sogno, che nessuno sa, che ella sola conosce.

Due sole volte ricadde nella crisi urlante: e fu quando Bernardone, grave e compunto nel rosso faccione bitorzoluto, venne a vederla, nella casa di cura.

I medici compresero; e, con persuasive parole, convinsero l’uomo a non più ritornare.

Egli, forse, non chiedeva di meglio; e disparve dalla vita estatica dell’inferma.

Si prese in casa una bella servotta, non giovanissima ma salda in carne, di volto aperto e gioviale, di magnifica salute: un placido animale caldo e sottomesso che gli divenne necessario come, a pranzo, una buona bottiglia di Barbèra. E tutti e due furono felicissimi.