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Chi esce dal luogo dove ha, per lunghe ore, lavorato con intensità senza requie, ha molte volte lo stesso aspetto disfatto di chi esca da un’orgia.
La figuretta magrolina che nella luce rossa di quel tramonto milanese sbucava dall’ufficio postale di via Boccaccio, appoggiandosi al battente come se l’urto dell’aria aperta la colpisse in pieno petto, portava nel piccolo volto trasognato il pallore, lo smarrimento, l’abbandono quasi mortale che son pure le stimmate della voluttà.
Ella infilava, con gesto meccanico, nei guanti di filo rattoppati, le mani sporche d’inchiostro da timbri. Quante ricevute di lettera raccomandata aveva firmate?... Quanti moduli stac-