Veglio ed un soffio di desìo m’infiamma
.... Sogno la nova aurora,
Quando, dritta qual rustico orifiamma
36Nel sol che l’aure indora,
Serenamente splendida, brandita
Da un’inspirata plebe.
Sorgerò, bella di vigor, di vita,
40Da le feconde glebe.
Ma le lame saran pure di sangue,
E bianchi gli stendardi;
Conculcato morrà de l’odio l’angue
44Sotto i colpi gagliardi;
E dalla terra satura d’amore,
Olezzante di rose.
Purificata dal novello ardore
48De le gare animose,
Fino a l’azzurro ciel tutto un tumulto
Di rozze voci umane
Salirà come un inno ed un singulto:
52“Pace!... lavoro!... pane!....„