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Fin ch’io viva e più in là 41

Da l’umide risaie attossicate,
Dai campi e da le sterili radure.
          Da le case murate
Ove in nome di Dio s’immolan tante
          40Inerti creature,

A me giunge, a me giunge il pianto alterno
Che mi persegue e che cessar non vuole,
          Lugùbre, sempiterno.
Vipistrello che al buio sbatte l’ali,
          45Nube che offusca il sole!

Fuggon dinanzi a me gioia e bellezza,
Fugge la luce a novo dì ridesta,
          La temeraria ebbrezza
Fugge d’amore e l’estasi del bacio....
          50Solo il dolor mi resta!...

Ma è dolor che non cede e non s’inclina,
E il dolor che pugnando a Dio s’innalza;
          È la virtù divina
Che Promèteo sostenne incatenato
          55Su la selvaggia balza