Io sbocciai da la melma. — Ed attraverso
Al trionfo del sole ed ai ferventi
Inni de l’universo,
A me giunge da presso e da lontano 20Un’eco di lamenti.
A me goccia sul cuore in accanita
Pioggia vermiglia il sangue degli eletti
Che gettaron la vita
Ove crollante libertà chiedea 25Baluardo di petti.
Dalle case operaie ove si pigia
Una folla agitata e turbolenta,
Una pleiade grigia
Che al pan che le guadagna la fatica 30Famelica s’avventa;
Da le fabbriche scure ove sbuffando
Vanno, mostri d’acciaio, le motrici,
E l’acre aër filtrando
Pei pori, il roseo sangue intisichito 35Rode a le tessitrici;