De la capanna garrulo usignolo,
Che sarai fra vent’anni?
Vile e perverso spacciator d’inganni, 20Operaio solerte, o borsaiuolo?
L’onesta blusa avrai del manovale,
O quella del forzato?
Ti rivedrò bracciante o condannato, 24Sul lavoro, in prigione, o all’ospedale?...„
.... Ed ecco, vorrei scender nella via
E stringerlo sul core,
In un supremo abbraccio di dolore. 28Di pietà, di tristezza e d’agonia;
Tutti i miei baci dargli in un istante
Sulla bocca e sul petto,
E singhiozzargli con fraterno affetto 32Queste parole soffocate e sante:
“Anch’io vissi nel lutto e nelle pene,
Anch’io son fior di spina;
E l’ebbi anch’io la madre all’officina, 36E anch’io seppi il dolor.... ti voglio bene.„