E dai fieni falciati, e da le messi
Mareggianti all’aperto,
Da le chiome de l’elci e dei cipressi,
16Da l’oasi del deserto,
Dai grandi boschi urlanti al vento iroso
Con grido appassionato,
Dal fremito d’amor voluttüoso
20Che ravviva il creato,
Sento, sento salir coi voli erranti
D’aligere sperdute
Soffii larghi, novelli e trionfanti
24Di forza e di salute.
Tutto è un fiorir di rose e di speranze,
Di schiette alme fidenti,
D’opre vittrici e nobili esultanze,
28D’ingegni e d’ardimenti:
E non più sangue, non più sangue allaga
La dolorosa terra,
Non più feroce ed inflessibil maga,
32Spiana il fucil la guerra;