.... Povero bimbo senza madre, oh, posa,
Posa le membra sul diserto strame.
Domani, a la frizzante alba nevosa,
16Ti sveglierà la fame.
Bello ne l’ingiocondo occhio superbo,
Nel serio labbro e nella fronte scura
Cui segna il fosco, inesorato, acerbo
20Stigma de la sventura,
Predestinato del dolor, vivrai,
Sconosciuto dal mondo, a Dio sol noto,
Pensosamente sollevando i rai
24Su, ne l’immenso ignoto:
E, solo, errante, macero, fremendo
D’inconscio sdegno fra le vesti grame,
A quell’ignoto chiederai l’orrendo
28Perchè de la tua fame.
Pur, qual vergine palma infra i deserti
Qual fior che, sôrto da silvestri dumi,
Soavemente innalza ai cieli aperti
32Aërei profumi,