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Vaticinio 243



Raccoglie le pesanti ombre la sera
Sovra il giaciglio dove il bimbo posa.
Preme nel sonno una tristezza fiera
          4La bocca dolorosa.

Soavissima e cara un dì venìa
D’una madre la voce a questa cuna,
E, qual canto d’amor, lenta salìa
          8Trillando, a l’aura bruna;

Ed aleggiando per le chete stanze,
De la notte fra l’alte ombre perduta,
Di sorrisi parlava e di speranze....
          12Or quella voce è muta.