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Deforme 235



Ascoltate, signor. — Da lunge, al porto,
Il mar si lagna con muggente voce.
                    Mi guardaste?... L’atroce
Ghigno d’un demon mi creava; io sono
                    5D’una furia l’aborto.

Coll’immortal malinconia del mare
Il mio si fonde irrimediabil duolo.
                    Piangetemi, son solo:
Non ho moglie, non figli, non amici,
                    10Freddo è il mio focolare.

E un giorno anch’io, capite, anch’io cercai
Un astro folgorante alla mia sera;
                    Cercai la donna.... Ell’era
Una vagante e splendida boema;
                    15La raccolsi e l’amai.