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212 Sola

Ella guarda laggiù. Pensa a le nivee
Placide culle ove, chinato il biondo
Capo sui lini, i sorridenti pargoli
               16Dormon sonno profondo:

Veglian le madri — e a la commossa tenebra,
Come voci di ciel blande, serene,
Sciolgono, i sonni a raddolcir degli angeli,
               20Le lunghe cantilene.

Ne la queta foresta, entro il pacifico
Nido, l’augel s’appressa a la compagna,
E s’addorme così... nè spira un alito
               24Per la brulla campagna:

Solo a le basse, immensurate nebbie
Rabbrividendo il vizzo ultimo fiore,
Sovra l’erbe, in un bacio, il roseo calice
               28Piega — e quel bacio è amore.

O dolcezze!... Ella sogna. Assorta in candidi
Pensier, presso gentil cuna modesta,
D’una lampa al chiaror, curva su l’agile
               32Ago la bella testa;