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Salvete 127



Penso agli atleti della vanga — ai forti
Che disfidando urlanti nembi e soli,
Strappano a l’arsa e tormentata gleba
                    4Misero un pane.

Penso agli atleti del piccone — ai macri
De la miniera poderosi atleti,
Ne l’ombra nera ed imprecata ansanti
                    8Senza riposo.

.... Un sordo rombo ecco serpeggia — e crolla
Precipitando con fragor la vôlta,
E tutto è polve e buio abisso e lunghi
                    12Gemiti e morte....