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120 | Perchè? |
II.
L’altro drizza la fronte imperïosa
Come tronco di quercia a la procella.
Tace — ma tutta in lui leggo l’ascosa
4Poesia de la schiva alma rubella.
Non mi parla d’amor — forse non osa.
Ma l’acuto suo sguardo, ignea facella,
Con secreta carezza e dolorosa
8Mi ripete ch’ei m’ama e che son bella.
Quando langue sui vetri il dì che manca,
Ed ei m’affisa ne la smorta faccia,
11E pensa, e soffre, e non sa dirmi; Io t’amo,
Io chino il volto con ebbrezza stanca;
Ed un desio mi spinge a le sue braccia,
14Come trepido augello al suo richiamo.