Pagina:Negri - Fatalità, 1895.djvu/123


Nell’uragano 101



Quando de la procella scapigliata
Rugge l'ira e gialleggia il lividor,
Ed Eolo come furia scatenata
4Fischia dei lampi al vivido baglior,

Vorrei nel turbinìo dell’uragano,
               Fra le saette d’ôr,
Perdermi tutta, perdermi lontano,
               8Così, stretta al tuo cor!...


*


In questa febbre di cielo e di terra.
Con te sospinta nell’immensità,
Dirti l’antica ed ostinata guerra
12Che tu in me non sospetti e Dio non sa,