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vi | Prefazione |
Perchè nessuno l’ascolta?
Questo si chiedevano, soltanto pochi mesi fa, gli abbonati del Corriere della Sera, e dell’Illustrazione Popolare; anche quelli che di versi non s’intendono, e non si curano, ma tutti, davanti alla poesia di Ada Negri, s’erano sentiti presi e scossi.
Strano davvero che, così conosciuta e ammirata privatamente, ella non trovasse modo di sbucar dalla siepe che fiancheggiava il suo sentiero e non potesse uscir fuori liberamente sulla strada maestra.
Ma forse è stato per il suo meglio: questa lotta contro ostacoli che non sapeva che fossero, questa sete di gloria non mai appagata, aiutarono certo ad accendere in lei quella fiamma che riscalda ormai tutta la sua poesia, dandole un’impronta così sentita, così nuova, così sua.
I suoi lettori sono andati man mano comprendendo che il dolore dei suoi versi è dolore vero, che questa creatura giovane deve aver sofferto come se avesse già vissuto una lunga vita, e finirono col tenersi sicuri che, conscia del suo ingegno com’essa è, forte della sua triste espe-