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Io | 41 |
A me ogni sera rinnovò l’incanto
d’esser diversa, di scordare il mio
sogno per altri sogni, il pianto mio
76per l’aspra voluttà d’un altro pianto.
E fu la folla come un solo cuore
ch’io mi potessi stringere fra dita
d’acciajo: fu come una sola vita
80viva di me, fervente in muto ardore
sotto il mio sguardo. — Ed io, dall’alta scena,
non ebbi nervo che non si spezzasse,
non ebbi vena che non si vuotasse
84per il tumulto di sua gioja piena. —