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Io 39


Libera principessa della tenda
gitana, a notte noverai nei cieli
gli astri, e composi con ben scelti steli
52magici beveraggi di leggenda.

Nell’albe fresche, fra l’aulir dell’erba
nuova, ornai le mie trecce di monete
tìnnule — e v’era chi languìa per sete
56della mia bocca: — io l’irridevo, acerba....

Ma venne un giorno chi mi fece muta
sotto il suo bacio. — Più non so chi fosse. —
Rivedo, a lampi, quelle labbra rosse
60fra la turba che passa e che saluta.