— Non ricordare. — Hai singhiozzato, nelle
notti eterne, anche tu?... — Non ricordare.
Il passato è lontano, è morto, è un mare 28di nebbia ove si spengono le stelle
e tutto affonda: la tua pena oscura
di carne schiava, e le dolcezze troppo
brevi, e il giogo dei sensi avidi, ah, troppo 32per te pesante — e l’ultima tortura,
sai, quella che ti assilla insino al fondo,
l’inconfessato orror della vecchiezza
sola, senza una casa, una carezza, 36un bambino, un perchè d’essere al mondo....
.... Or tu sei pura come il fil di luna
che di silenzio il tuo lettuccio fascia:
tu sbocci dalla vita che ti lascia 40siccome fronda dalla scorza bruna: