Pagina:Negri - Dal profondo.djvu/277


Samaritana 269


O tu che vivi sola, sul confine
della foresta ove sei nata, e siedi
d’un cedro all’ombra centenaria, i piedi
ignudi e sciolto sulle spalle il crine:

tu che hai negli occhi la corrente azzurra
del fiume che laggiù splende fra gli elci,
e, nascosta fra l’alte umide felci,
sogni, ascoltando il bosco che susurra:

dammi per questa sete che m’uccide
un sorso: — l’acqua del tuo pozzo invoco,
quella che attingi tu, mentre con roco
gemito il secchio discendendo stride.