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L'uomo e la macchina 259


Per esser grande l’uom creò la macchina,
e la rese perfetta in ogni ordigno.
Nervi d’acciajo le donò; ed in vero
parve ad essa donare anche il pensiero.

Ingranaggi, stantuffi, anse, cilindri,
tutto in essa ebbe schiavo al suo dominio:
quand’egli volle e comandò, il motore
battè col soffio d’un possente cuore.

E la macchina fu pari a una femmina
bella, asservita a lui da un incantesimo.
Ogni sua grazia occulta, ogni suo segno
palese, ogni finezza di congegno