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218 L'Orgoglio


Uomini dell’aratro e del rastrello,
vergini che sapete il cigolìo
del secchio al pozzo e il gelido sciacquìo
dei panni al fonte e il peso del mannello,

fatemi un po’ di posto, ch’io mi sieda
fra voi, ch’io fili la conocchia d’oro,
mentre scoppietta il vostro allegro coro
d’intorno, e splende sul camin la teda.

Monti e mari ho varcato — e molte so
favole — e narrerò di Vïolante
e Biancabella, trasformate in piante
dalla fata perversa; e narrerò

la storia triste d’una donna triste
che andò andò fino a smarrir la strada....
.... Accoglietela, avanti ch’ella cada;
del campo ignoto fra le mozze ariste.