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148 Rose rosse


Purpuree sono, e tragiche
come divelti cuori.
Oh, perchè mai non gocciola
sulle foglie e sull’erba
il flusso dell’acerba
ferita?... O forse l’aria
lo beve avidamente,
e per esso è vivente,
e per esso t’inebria
col ricordo di amori
perduti?... — O rose, tragiche
come divelti cuori!...

V’è il mio fra essi. — È solo
ove il verde è più folto.
Sbocciò fra un raggio e un battito
d’ali e un ronzìo di maggio-
-lino, in questo bel Maggio
d’amor, senza saperlo.
Di novella prestanza,
di novella baldanza