Pagina:Negri - Dal profondo.djvu/147


Il segreto 139


Spirò stanotte, senza dir parola.
Chi su lei pianse la coprì di rose
bianche, e i capelli in fronte le compose,
poi la lasciò nel gran silenzio sola.

Già intorno agli occhi e a le mascelle forti
si decompone il glacïal pallore.
Odor d’ambra e di ceri: odor di fiore
sfatto — e la calma estatica dei morti.

Ma la bocca che tace è però chiusa
sinistramente, un po’ contratta, come
pietrificata su un lamento, un nome
caro, un comando, una suprema accusa.