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Il terzetto delle dame grigie | 129 |
se invecchiare non puoi come le chiome?...
Oh, il tempo di sorridere al tuo nome,
di scorger l’orma del tuo piede al suolo,
d’afferrar del tuo manto un lembo a volo,
o Giovinezza, e fuggi!... Oh, il tempo di....„
.... Taccion le bocche stanche. Scolorì
una rossastra nube in cielo, e parve
morire. — Tutto è cenere. — Tre larve
immote e sole, dello stagno a riva,
sì immote che non sembran cosa viva,
restano a guardia della cupa notte:
ombre vane, la vana ombra le inghiotte.