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128 | Il terzetto delle dame grigie |
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Geme la terza: Io voglio i miei vent’anni.
Chi me li rende, coi divini inganni
d’allora?... Io dunque fui quella che visse
di baci e “Amor„ col proprio sangue scrisse,
e coperse con maschere di grazia
le febbri della carne non mai sazia?...
Le mie labbra han le stimmate roventi
dei morsi. Io so l’orror dei roghi spenti.
So delle rughe l’onta ed il martirio
sulla bellezza; e il torbido delirio
dei sensi vivi in fascino che muore.
Che farai dunque, o mio selvaggio cuore,