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64 | Neera |
fumo del muschio impuro, e tremava nel fusto fragile del mughetto la verecondia di cui esso è fatto emblema.
Ma nella maestà bronzea delle sue foglie, aspettava l’alloro una vera gloria da incoronare? E una vera innocenza il giglio? E già prima che l’ingenua mano di donna innamorata lo interrogasse, non mormorava forse il ramo della acacia l’eterna alternativa della vita: Sì? No? — Sì? No?
Voci umane non erano, ma quale onda confusa veniva dall’orizzonte, su dalla valle, dai lontani abituri? Erano i cuori spezzati che gemono in silenzio, le piccole anime volanti nella purezza, le grandi anime passionali incatenate alla colpa? Erano gli amori uccisi sul nascere, gli amori incompresi, sdegnati, gli amori oscuri e profondi, orgogliosamente chiusi? O gli spiriti sciolti, i pensieri agitati, i dubbi, i sarcasmi? Le idee che sorgono, le idee che muoiono? Ah! tutte le miserie e tutte le grandezze della terra esalano nella notte i loro sospiri. L’aria umida, palpitante, era pregna di lagrime.
E il sentiero saliva, saliva dolcemente, nell’ombra.
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FINE