Pagina:Neera - Voci della notte, Napoli, Pierro, 1893.djvu/58

52 Neera


Quanto al volto, due occhi, un naso, una bocca, i denti li aveva, i capelli pure e un’anima sensibilissima vibrava in lei.

Forse — tornava a pensare — ci vuole del tempo. Non tutte le donne sono belle, come Psiche, a quindici anni. Psiche è la giovinezza verde, il bocciolo, la promessa; un frutto acerbo, dopotutto.

La guantaia, quella donna pericolosa che turbava la quiete in tutte le famiglie del quartiere, non aveva avuto un figliolo a quindici anni? E non confessava ella stessa che, a quell’età, non era stata che una bighellona allampanata? Chi sa se madama di Maintenon, sposando Scarron a vent’anni era bella come quando, a quaranta suonati, tirò nella rete la maestà del re di Francia?

Sentì dire anche, e lesse sui libri, che la bellezza alla donna viene dall’amore; ma siccome sentì dire e lesse parimente che la donna trova amore in virtù della propria bellezza, le due cose principiarono a confondersi nella sua mente. Certo ella non era di quelle femminuccie che coltivano l’avvenenza a scopo di vanità e di civetteria; non somigliava per nulla alle sue compagne; passava tra loro colla fama di un’originale.

Sempre invasa dagli ideali artistici, vestiva in modo bizzarro con strisce in testa, alla greca; con scialli rossi drappeggiati secondo le norme statuarie; e la sua bruttezza in questa cornice bizzarra, appariva doppia. Era poi curioso a vedere come, trasportata dalla fantasia dietro una immagine di bellezza sovrumana, trascurasse i minuti particolari, le cure della persona; dimenticava di tagliarsi le unghie, portava scarpe scalcagnate, guanti senza bottoni, nastri gual-