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paese, alla presenza di tutti; così che il fratello, la sorella e la figlioccia, lo avevano saputo subito ed erano accorsi contemporaneamente.

— Che cosa c’entra costei che non è del sangue? — aveva mormorato la sorella contrariata.

Al che lo zoppo, filosofo, rispose con calma:

— Che ne sappiamo noi se non è del sangue? Egli l’ha sempre considerata come tale.

— Sta a vedere.... sta a vedere.... ci mancherebbe altro!

E la languida figlioccia, sedendosi subito perchè era fresca di parto, ripeteva fra sè: Questi villani mi vogliono contendere fin gli ultimi momenti del mio padrino!

Contesa inutile perchè il padrino era diventato freddo senza riconoscere nessuno.

Il fatto è che si detestavano, ognuno dal canto loro, cordialmente e si guardavano di traverso come belve attirate intorno alla stessa preda.

Il morto non doveva lasciare molti denari, ma della roba ne aveva e fina, deposito di una intera generazione di gente economa e massaia, antichi contadini arricchiti. La sorella meglio che tutti conosceva il numero e la qualità delle lenzuola, le coperte di filugello tessute in casa, gli asciugamani lunghi un metro e mezzo, le tovaglie di puro lino col disegno a dama.

E le maioliche vecchie? i piattini col campanile, cogli alberi, colle mele che parevano vere? le chicchere dipinte a uccelletti? la zuppiera