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Notte bianca | 15 |
Invece del sonno, incombevano su di lei le memorie dolci, ardenti, voluttuose, o poi tristi, agitate, piene di dubbi, e finalmente l’ultimo convincimento disperato: egli non l’amava più!
Perchè non l’amava più? Aveva pure giurato di amarla eternamente. Quando cessa l’amore tra marito e moglie, rimane, se non altro, la casa, gli interessi comuni, il legame del mondo, la consuetudine; ma quando la morte colpisce queste relazioni occulte, è come fosse scoppiato il fuoco celeste che tutto distrugge.
Oh! lo vedeva bene, lo sentiva, nulla sarebbe rimasto di quei due anni d’amore. Egli l’avrebbe dimenticata in braccio di altre donne, confusa nella folla dei ricordi. Chi sa se volgendosi più tardi al suo passato, e scorgendo l’immagine di due manine sulle quali egli aveva stampati tanti e tanti baci, le avrebbe riconosciute per le sue!... Strana e ironica burla, se la memoria delle di lei carezze dovesse unirsi, nella ingombra mente di lui, col nome di un’altra donna!
Terribile cosa un amore che muore! Meglio la materia che ci dà il cadavere, poi la terra, poi i germi della vita rinnovantesi sotto altre forme. Ma questo soffio che è stato in noi, per il quale le nostre carni furono solcate, e l’anima nostra avvizzita, questo mostro, questo dio, quando fugge ci rapisce tutto!
Avrebbe voluto gridare, piangere forte, chiamare aiuto, e invece doveva frenare i singulti,