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tamente la baronessa — mi tiene molto occupato, d’altronde... io non sono ambizioso.

— Una nobile e ben diretta ambizione è il distintivo dell’uomo di talento; permettetemi di non credere alla vostra rinuncia; vi lascio piuttosto il tempo di riflettere.

— Guarda, zia, com’è fresca e vermiglia questa ciliegia piccoletta! — somiglierà la bocca del mio bambino.

Così esclamò Diana approfittando della pausa che aveva seguìto le parole della baronessa.

Era la sua una spensieratezza intempestiva, come parve accennarlo il sorriso di sprezzo che inarcò le labbra di Cristina, o era piuttosto un ripiego della sposa pietosa che soffriva per l’imbarazzo di Luigi?...

*

Ho paura — e nell’esprimere questa paura credo dar prova di una grande sincerità — che il mio Luigi non debba incontrar molto il gusto dei lettori.

Essi sono abituati a trovare negli eroi da romanzo un carattere tutto d’un pezzo, riproduzione in sessantaquattresimo di Bajardo il cavaliere senza macchia.