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abito da viaggio — si anticipava la festa perchè gli sposini volevano restar soli nel gran giorno.

Tutte le signore trovarono questo sistema d’ottimo gusto, e le lodi, com’è naturale, ridondarono sulla baronessa.

Ella le accolse dignitosa e benigna, schermendosi con modestia e assicurando che si conformava al desiderio dei due giovani.

La sera del contratto venne fissata per il venti gennaio, e alle nove precise una lunga fila di carrozze si seguivano in via Borgonuovo, affluendo dalla Croce Rossa e dai Fiori Oscuri.

Tra la folla chiacchierina che si versava nell’atrio piene di luce, noi sceglieremo per compagno l’elegante marchese Gili.

Eccolo, giovane e bello, con una cardenia sul petto, coi biondi baffi ingommati, le scarpe lucide, le calze di seta, i guanti color cielo. Eccolo, sorridente e maligno, scandagliare coll’occhialetto d’oro le belle signore che passano avvolte nei loro bianchi bournous.

Una lascia cadere il ventaglio.

Il marchese pronto a raccoglierlo, ma la bella osserva con dolore che si staccano alcune stelle d’acciaio.

— Di che vi lagnate, contessina? È ben naturale che le stelle cadano davanti ai vostri occhi.