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tile. Si incontra, si stringe la mano, si simpatizza o si allontana e si tira dritto.

Ma nei romanzi noi vogliamo sapere positivamente con chi si ha a fare.

Non basta il nome e la figura; gli autori moderni ci resero esigenti — a noi abbisogna il passato del personaggio, la sua educazione, la sua nascita, se poppò latte naturale od altro, se a cinque anni preferiva la mosca cieca o i birilli, se gli avvenne mai di cadere da una scala e pestarsi il cranio.

Dietro questi dati poi si svolge l’analisi minuta del cuore, del carattere, degli istinti — e si discute sulle cause che li svilupparono o li ritardarono, aggiungendovi un po’ di psicologia, di frenologia, di metafisica — e bazza se ci sta anche la patologia e l’anatomia — tenendo l’ostetricia per i casi riservati.

Ma non vi aspetterete tutto questo da me, signore mie lettrici.

Non intendo occuparmi del passato remoto della baronessa, trovando già abbastanza da fare nel passato prossimo di quei dieci anni, durante i quali ella aveva dato un successore al buon Sicheo...

Parliamo in metafora, poichè si tratta di una signora conosciuta assai favorevolmente e nota a tutti per la sua vita intemerata.

Chi sarebbe stato audace al punto di immaginare un amante alla baronessa Gualtieri-Serra?